In questo video proviamo Android X86 9.0-r2 su Virtualbox.
Android X86 è un port di Android con l'intento di far girare Android su normali pc: https://www.android-x86.org/
Qui il video della fase di avvio live e configurazione iniziale
Video avvio e configurazione
E proseguendo, l'installazione e l'accesso al repository di applicazioni Aurora Oss, un'alternativa a Google Play che non richiede account google: https://auroraoss.com/
Video Aurora Oss
Altro repository alternativo ancora più interessante, contenente SOLO applicazioni open source (quindi 0 porcherie, 0 promozioni e ads), è f-droid: https://f-droid.org/
Ovviamente funzionano anche sui veri telefoni Android!
é possibile anche installarlo in macchina virtuale, avendo cura di lanciarlo con i parametri nomodeset xforcevesa aggiunti al boot.
Giulio, 29 Aprile 2020
il gruppo degli smanettoni di Pavia. Se cerchi informazioni su come far esplodere la tua cantina in quattro semplici passi hai trovato il posto giusto!!
mercoledì 29 aprile 2020
domenica 26 aprile 2020
ubuntu-mate 20.04 con linux-live
La nuova distribuzione Linux Ubuntu-mate è davvero ottima e matura solo che la iso di installazione è di dimensioni davvero elevate: 2.2 gigabyte. D'accordo ha dentro molto e si installa abbastanza in fretta. Tuttavia io preferirei avere una soluzione per installare piu rapidamente e per rendere possibilie l'avvio da una chiavetta. Usare lo script di slax linux-live è un ottima soluzione.
Ecco i passi per installare:
Ecco i passi per installare:
- scaricare e installare ubuntu mate in una macchina virtuale di virtualbox.
- ho aggiunto midnight commander e gparted alla distribuzione
- scaricare linux-live https://github.com/Tomas-M/linux-live dentro la macchina virtuale
- creare la cartella /a e scompatare dentro i file del git (io scarico lo zip)
- creare il link simbolico in root (/) del kernel. L'ho fatto con mc. il kernel si trova in /boot
- si entra in /a sudati (sudo -s) e si danno i permessi di esecuizione a tutti i file
- si configura il file config (poche cose nome della cartella e poco altro)
- si lancia lo script build ci si arma di pazienza
- quando ha terminato si lancia il file per creare lo zip nella cartella di lavoro /tmp
- il file per creare la iso a me non è andato ma forse sono solo problemi di permessi
- a questo punto il processo è terminato e si esporta il file creato o mandandolo in qualche spazio remoto oppure montando una chiavetta usb che fa da ponte con la macchina reale
Ecco il link al risultato ubuntu mate
venerdì 3 aprile 2020
attivare un server web TOR con raspbian
Attivare un serverweb nella rete tor è comodo e vantaggioso. Vediamo perche:
- non si devono aprire porte sul modem
- il servizio è anonimo
- non è più complicato di installare un server web che su linux è già banale
- nessuna menata con i certificati ssl
Vediamo quindi come fare:
io presumo che avete gia una raspberry pi (o un pc ubuntu/debian) configurato con l'accesso ssh oppure con monitor e tastiera.
il primo passo è installare il servizio tor. E' necessario il pacchetto, tor browser non installa nulla sulla macchina.
sudo apt update
sudo apt upgrade
sudo apt install tor
quindi editiamo il file di configurazione di tor. Per queste operazioni di solito uso mc
mcedit /etc/tor/torrc
scommentiamo le linee
HiddenServiceDir /var/lib/tor/hidden_service/
HiddenServicePort 80 127.0.0.1:80
a questo punto conviene riavviare
quindi cerchiamo l'indirizzo onion del nostro server:
lo troviamo in
/var/lib/tor/hidden_service/hostname.
Se lo scriviamo sulla barra indirizzi di tor browser (https://www.torproject.org/download/) ci porterà al nostro server.
infine installiamo il nostro server web. Su raspbian per semplicità ho installato apache con
sudo apt install php
che ha installato tutto il necessario.
Comunque puo essere usato qualunque server web compreso
Comunque puo essere usato qualunque server web compreso
php -S 0.0.0.0:80che fa egregiamente il suo dovere.
Pima del video che descrive quanto scritto vi lascio l'indirizzo del nostro server tor
da aprire con tor browser
Ci tengo a precisare che non ho cercato il massimo dell'anonimato ma solo un metodo semplice per avere un server che esce da una rete come fastweb che ha l'indirizzo ip condiviso e su cui è difficile installare un server.
Ciao!!!
Ciao!!!
Rclone
In questo articolo parliamo di uno strumento che permette di utilizzare vari spazi in rete come se fossero dischi locali, in modo comodissimo!
Ad esempio ogni account Google contiene Google Drive che offre 15 GB di spazio web condiviso con quello per gli altri servizi Google, oppure ad esempio Mega.co.nz ben 50 GB di spazio.
Perché non accedervi comodamente al posto di usare l'interfaccia web?
L'articolo riguarda la versione linux di rclone, ed è stato testato su distribuzione Ubuntu Mate 18.04 e Linux Mint Xfce 19.3.
In breve:
1. Scaricare rclone da
https://rclone.org/downloads/
2. $ curl https://rclone.org/install.sh | sudo bash
(se manca curl,
$ wget https://rclone.org/install.sh
$ chmod 700 install.sh
$ bash install.sh
)
3. Una volta installato
$ rclone config
Seguire le istruzioni a schermo o il video!
Segnarsi il nome dell'account!
4. $ rclone mount nomeaccount: puntodimount (poi basta accedere alla directory con qualsiasi file manager o shell!)
5. Per la gui sperimentale
$ rclone rcd --rc-web-gui
Qui un breve video della fase di installazione!
Giulio, 3 Aprile 2020
Ad esempio ogni account Google contiene Google Drive che offre 15 GB di spazio web condiviso con quello per gli altri servizi Google, oppure ad esempio Mega.co.nz ben 50 GB di spazio.
Perché non accedervi comodamente al posto di usare l'interfaccia web?
L'articolo riguarda la versione linux di rclone, ed è stato testato su distribuzione Ubuntu Mate 18.04 e Linux Mint Xfce 19.3.
In breve:
1. Scaricare rclone da
https://rclone.org/downloads/
2. $ curl https://rclone.org/install.sh | sudo bash
(se manca curl,
$ wget https://rclone.org/install.sh
$ chmod 700 install.sh
$ bash install.sh
)
3. Una volta installato
$ rclone config
Seguire le istruzioni a schermo o il video!
Segnarsi il nome dell'account!
4. $ rclone mount nomeaccount: puntodimount (poi basta accedere alla directory con qualsiasi file manager o shell!)
5. Per la gui sperimentale
$ rclone rcd --rc-web-gui
Qui un breve video della fase di installazione!
Giulio, 3 Aprile 2020
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